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Con Maran fino al 2026...sperando che sia davvero così

Maran rinnova con il Brescia fino al 2026, con il tecnico trentino che sarà parte integrante del progetto per riportare in A la Leonessa.

Si aspettava solo l'ufficialità, e ora è diventata realtà. Rolando Maran rimane a Brescia fino al 2026, con il tecnico trentino che avrà così modo per la seconda volta in carriera, dopo il 2005-06, di iniziare un ritiro estivo proprio con le Rondinelle. Sarà un'estate ben diversa rispetto a quella 2023, con la categoria che è chiara a tutti, con la Serie B che è una certezza e dove non ci sono più tribunali e sentenze da attendere per capire quale sarà il futuro del Brescia.

Certezza della categoria e certezza di un allenatore che conosce la piazza e ha fatto grandi cose nel 2023-24, prendendo a metà del girone d'andata una squadra che stava per ripiombare nel baratro dopo una serie di cinque sconfitte consecutive. Una serie di risultati ampiamente negativi che hanno portato all'esonero di Daniele Gastaldello, e al breve intermezzo di Belinghieri, che non era riuscito a confermare un buon inizio di stagione con le belle vittorie su Cosenza, Lecco e Ternana, non esaltanti nel gioco, ma che alla fine sono state importanti per la salvezza. Maran non ha stravolto il lavoro del Capitano della promozione del 2019, la squadra ha sempre mantenuto uno stile di gioco prettamente difensivista, ma ha saputo limare quei dettagli che si imparano con l'esperienza e tanti anni in panchina (non le stiamo dando dell'anziano Mister, sa che le vogliamo bene da queste parti).

Che Maran sia un tecnico di punta per la Serie B non lo si scopre di certo oggi, il suo curriculum parla per lui e, guardando anche in prospettiva, parliamo di un tecnico che sarebbe più che idoneo a una conferma anche per un campionato in Serie A. Ora passiamo dunque al Presidente, perché ora più che mai serve lasciare lavorare nella più totale serenità il Mister e cercare di completare il sogno, che dovrà essere una reale ambizione per la prossima stagione. Ci saranno dei momenti bui, lo sappiamo già da oggi, ma a prescindere si chiede continuità nel progetto.

"Date un'auto a questo ragazzo", dice Vanzini per Leclerc e la Ferrari, e noi diciamo "Date una squadre a Maran". La cosa che conta di più in questo momento è solo progettare per un futuro di livello, lo merito Brescia, lo merita la gente biancoblu che è costretta a vedere gioire la riva occidentale del Lago d'Iseo, con una Europa League straordinariamente meritata. Non si pretende di certo di festeggiare a Dublino nel breve periodo, ma nei 14 anni di presidenza Percassi, l'Atalanta ha fatto sedere in panchina Colantuono, Reja e Gasperini: stop. Nei sette anni di Cellino, dunque la metà, abbiamo avuto: Boscaglia, Marino, Pulga, Suazo, Corini, Grosso, Lopez, Delneri, Gastaldello, Dionigi, Clotet, Inzaghi, Aglietti, Possanzini, Maran, tralasciando i continui ritorni. La richiesta è solo di chiudere un anno, e sarebbe il primo da quando Cellino è Presidente a Brescia, con il medesimo allenatore con il quale si è iniziato il ritiro estivo, niente di più e niente di meno.

Ringraziamo Van de Looi e Huard per quello che hanno dato a Brescia, ai quali auguriamo il massimo perché l'impegno non è mai stato messo in discussione, ma per la Serie A serve ben altro. Serviranno tanti cambiamenti, perché per quanto l'ottavo posto sia stato un ottimo risultato in questo 2024, con questa squadra non solo è impossibile pensare alla promozione, ma con una Serie B che avrà nel prossimo anno l'ambizioso Mantova, il forte Cesena e squadre come Salernitana e Sassuolo, sarà anche difficile pensare a un secondo playoff consecutivo.

I progetti si fanno sul lungo periodo e hanno bisogno di essere perfezionati nel tempo. Maran è l'uomo giusto in questo momento e il Presidente sembra aver ritrovato un po' di smalto e di interesse per il Brescia dopo un'estate 2023 doveva aveva dichiarato ai quattro venti come "Il futuro del Brescia non mi appartiene più". Ora invece non c'è intenzione di vendere, si parla di una campagna acquisti importante, fatta di giovani volenterosi di mettersi in mostra e di giocatori di categoria pronti a far tornare grande la Leonessa. Ripartiamo da Maran e diamogli fiducia, facciamolo lavorare e facciamo sì che non debba subire il secondo esonero dopo quello, più che immeritato, che ricevette da Corioni nel 2006.